Vittorio Staccione

Torino 1904 - Gusen 1945

Vittorio Staccione nasce a Torino il 9 aprile 1904 da una famiglia operaia; fin da piccolo s'innamora del calcio, sport arrivato in Italia all'inizio del secolo dall'Inghilterra. Lo pratica nei campetti di periferia dove viene notato da Enrico Bachmann, uno dei più forti giocatori dell'epoca, che lo porta nelle giovanili del Torino. Il 3 febbraio del 1924 esordisce in prima squadra contro l'Hellas Verona; la stagione successiva viene dato in prestito alla Cremonese per poter giocare con continuità, per crescere, migliorare e ritornare al Torino nel campionato 1925-26. Alla fine della stagione successiva Staccione firma per la Fiorentina del conte Ridolfi; per la squadra viola diventa un punto fermo, nel campionato di Divisione Nazionale del 1927-28 gioca 13 partite sulle 14 del torneo. L'anno successivo è sempre protagonista anche se la squadra gigliata conclude il campionato all'ultimo posto. In riva all'Arno Staccione conosce Giulia Vannetti che di lì a poco diventa sua moglie. Purtroppo il destino è in agguato: in seguito ad un parto difficile ed alle successive complicazioni muoiono sia la bimba che la madre. Staccione esce distrutto da questa tragedia e il suo rendimento sportivo ne risente tanto da portarlo rapidamente ad un declino agonistico: gioca in serie C con il Cosenza e durante il suo ultimo campionato nel 1934-35 indossa la maglia del Savoia di Torre Annunziata. Ritorna a Torino, trova lavoro come operaio e aderisce ai movimenti antifascisti tanto da essere schedato dall'OVRA, la polizia segreta fascista. Per il suo impegno contro il regime il 13 marzo del 1944 viene catturato insieme al fratello Francesco e portato a Verona. Successivamente il 28 dello stesso mese, internato nel campo di Gusen, è etichettato come oppositore politico e gli viene tatuato il numero di matricola 59160. Nel lager Vittorio Staccione riesce a resistere per un anno ma in seguito alle profonde ferite, riportate dopo l'ennesimo pestaggio muore il 16 marzo del 1945 pochi giorni prima della liberazione del campo da parte degli americani.

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